Con una sincerità che sorprende, Beatrice Fazi - la Melina di Un medico in famiglia - racconta il suo incontro con Gesù e la conversione religiosa che l'ha salvata da un profondo disordine emotivo. Beatrice ci parla del suo cuore diventato di pietra, incapace di provare sentimenti, e di quel pozzo senza fondo in cui era caduta anche a seguito di un aborto praticato a vent'anni. Dopo un periodo difficile in cui nulla sembrava avere più senso, si riavvicina a Dio, e grazie alla catechesi sui Dieci Comandamenti, all'ingresso in una comunità del Cammino Neocatecumenale, a un pellegrinaggio a Medjugorje e all'incontro con Pierpaolo, poi diventato suo marito, riporta un ordine, scandito dalla preghiera, nella sua quotidianità.

Simon, a well-known French filmmaker, starts shooting his next film. A story about workers fighting to protect their factory from being relocated. But nothing goes as planned... His producer Viviane wants to rewrite the ending and is threatening to cut the budget; his own crew goes on strike; his personal life is in shambles; and to make things worse, his lead actor Alain is an egocentric jerk. Joseph, an extra who wants to get into the film industry, agrees to direct the making of and shoot the behind-the-scenes. He takes his role very seriously and starts following around the crew, capturing all this mess... What follows is proof that the making of can sometimes be far better than the film itself!

The countrypolitan crooner Richard Edward Arnold – better known as Eddy Arnold – scored 147 U.S. chart hits between 1945 and 2008, sold over 85 million records, and earned inductions into the Country Music Hall of Fame and The Grand Ole Opry. Yet, in 1970, the superstar known as "The Tennessee Plowboy" found himself at a crossroads. That year, he released two remarkable albums ending one chapter in his career and beginning another. Love and Guitars would be his final full-length collaboration with Nashville-based producer and legendary guitar man Chet Atkins, with whom he had first worked in 1950.

Qualunque genitore desidera proteggere il proprio figlio dai pericoli, dalle sofferenze, dalle frustrazioni, perfino dai piccoli disagi della quotidianità, nella convinzione che "il bambino non deve soffrire". Ma per quanto legittimo sia questo istinto, spesso non spinge i genitori a lavorare sulle reali fonti di sofferenza dei figli, bensì a ingabbiarli in stili di vita iperprotetti, nevrotici e stressanti, all'interno dei quali i piccoli sono impossibilitati a sperimentare le proprie potenzialità e i propri limiti.

È un giorno come tanti, a scuola. Eppure, durante l'ora di inglese, il cuore di Pi all'improvviso batte forte, troppo forte. È come nel bel mezzo di una tempesta. Pi crolla a terra, e non ci vuole molto a scoprire il perché: l'ansia è un malessere diffuso, soprattutto tra i più giovani. Pi a scuola non vuole tornarci più, preferisce stare a casa. Per sua fortuna, però, casa è un condominio dove si possono fare nuovi incontri: c'è Vicky, una ragazzina piena di vita, poco più piccola di lei, con una disabilità cognitiva; c'è Bianca, la madre di Vicky, una donna senza filtri, sempre e comunque ottimista; e c'è Gillian, l'anziana arrivata in Danimarca dall'Inghilterra più di vent'anni prima, di cui Bianca si prende cura. Tre età diverse, tre vite meravigliosamente imperfette, tre amiche che senza neanche saperlo aiutano Pi a ritrovare la strada con allegria. Perché la perfezione non esiste, e la vita non è prestazione. Età di lettura: da 12 anni.

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Those who became aware of Robert Randolph's considerable musical gifts on either the awesome Live at the Wetlands or on the underrated Unclassified are in for a surprise. Colorblind expands the Robert Randolph & the Family Band's palette – on tape anyway, they've been doing stuff like this on the stage for years – stretching out from the blues ledge into gospelized, gritty funk and soul, and expanding those genres in the process. Using a group of producers from cut to cut, the Family Band takes no prisoners in this wildly crazy and utterly joyous mix of musical forms and flavors. Sure, it's a bit slicker than Live at the Wetlands, but not in any detrimental way. This is what these cats have been laying down for awhile now. It's been their vision and they've finally brought it into the studio. The opening joint is a stomping wail called "Ain't Nothing Wrong with That" that features the Family Band chanting a refrain, handclaps, and killer female backing vocals as well as Jason Crosby's B-3, as Randolph's pedal steel hovers above before coming in for the killing groove.